L’estate scorsa abbiamo trascorso un paio di giorni in compagnia di amici e con i rispettivi figli (da 6 a 12 anni) nelle zone di Serramonacesca. L’idea era di esplorare le zone nei dintorni del piccolo borgo del pescarese.


Serramonacesca è un piccolo borgo nell’entroterra pescarese, nelle zone settentrionali del Parco Nazionale della Maiella. Il fiume Alento scorre ad est del borgo, in una vallata calcarea intagliata dalle azioni erosive del fiume. Passeggiando lungo i fianchi delle vallate ci sono vedute spettacolari.

La zona e” conosciuta per l’Abbazia di San Liberatore a Maiella che si pensi risalga all’anno 884. E’ anche molto conosciuta per l’Eremo di Sant’Onofrio, che non abbiamo visitato ma non mancheranno le occasioni per visitarlo in futuro.

Abbiamo trascorso la notte presso il Camping Kokopelli. Ci sono varie review in Rete per gl’interessati. E’ un ottimo compromesso tra wild camping e camping a cinque stelle. Non ci sono aree definite per mettere su tenda. Niente illuminazione notturna intrusiva, ne prese elettriche. L’ambiente è rilassante e il gestore mette a disposizione per i campeggiatori posate, stoviglie, pentole e padelle. Il camping è gestito da una coppia di inglesi molto cordiali, che vive a Serramonacesca da diversi anni. Credo che il gestore e molti dei campeggiatori siano un po confusi sulla possibilità di accendere fuochi e BBQ, in quanto indicano di essere all’interno dei confini del Parco Nazionale, pertanto l’accensione di fuochi non è consentita. In realtà, consultando la cartografia dell’ente parco, il campeggio risulta essere fuori dalla zonazione del parco, essendo il campeggio a circa 500-600m dal confine stesso.

Ci sono vari sentieri che attraversano la vallata del Fiume Alento, offrendo delle passeggiate non troppo esposte al sole. Uno dei percorsi più suggestivi, è il sentiero che scende verso il fiume Alento, dall’Abazia di San Liberatore a Maiella. E’ un percorso adatto anche ai bambini più piccoli, con le dovute precauzioni (scarpe adatte e tenuti per mano in ogni momento).
Una volta scesi al fiume, si prosegue verso le sorgenti. Dopo circa 500 metri, si giunge ad un punto in cui l’acqua del fiume si raccoglie in una piccola conca di erosione della roccia. Sulle pareti ci sono tombe rupestri che apparterebbero al IX secolo. C’è spazio a sufficienza lungo la riva per sedersi e godersi un panino al fresco, mentre i più piccoli si godono l’acqua fresca del fiume. Proseguendo verso monte, si attraversa un piccolo ponticello che porta fino alle sorgenti dell’Alento.
In ogni momento, è importante preservare l’unicità dell’ecosistema e quindi vanno rispettate le norme di buon comportamento, evitando di lasciare scarti di cibo e immondizia.
Una bella esperienza conclusasi al termine del secondo giorno, dove anche i bimbi si sono divertiti moltissimo, nonostante le lunghe camminate. Una testimonianza di una delle tante meraviglie della Maiella, dove si trova l’equilibrio tra natura incontaminata, storia secolare, clima unico e cibi che non hanno pari. E’ bene anche non dimenticare che questa e’ la patria degl’arrosticini abruzzesi.